L’ultima volta ho parlato di cinema asiatico con Zombie 100. Stavolta il titolo cinematografico di cui parlerò in questo articolo è El Bar di Alex de la Iglesia; una pellicola, anzi, una película spagnola pazzesca.
La trama: in breve in un normalissimo bar a Madrid, ci sono dei tizi, c’è chi ordina il caffè, c’è chi lo serve ,c’è chi sta al telefono… Insomma ad una certa un tizio esce fuori dal bar e viene sparato. Fuori tutto deserto… Non arriva polizia, non arriva ambulanza, niente! In tv non si parla di nulla, quindi le persone del bar capiscono che fuori c’è qualcosa, c’è un pericolo e perciò si chiudono all’interno ed iniziano tra di loro a pensare cosa potrebbe stare accadendo.
Non ti racconto altro in questo articolo perché il film è una serie di colpi di scena e spoilerare anche la minima cosa sarebbe un peccato. Questo film lo guardai qualche anno fa su Netflix e la cosa che mi colpì (e che mi colpisce ancora rivedendolo) è la regia di Alex de la Iglesia che cambia costantemente le atmosfere del film.
El Bar infatti inizia con un’atmosfera quasi da commedia molto leggera, ma piano piano inizia a farsi viva della tensione, però questa tensione è sempre controbilanciata da degli elementi di commedia e di leggerezza. Eppure più il film va avanti e più c’è un’escalation della tensione, ed una diminuzione invece dell’elemento commedia, anzi ad una certa la tensione fa da padrona.
I personaggi sono tutti riusciti, la situazione mette le persone in uno stato di paura che mostra la loro vera natura, nessuno di loro viene lasciato dietro, vengono tutti esplorati. Il film di Iglesia è secondo me scritto anche molto bene. Un altro elemento registico efficacissimo è il fatto che la soggettiva stia sempre sui personaggi e quindi quando loro si spostano in un punto non sappiamo mai cosa stia succedendo in un altro punto.
Ciò emana un ulteriore elemento di mistero ed incertezza su quello che sta accadendo. Insomma secondo me è un film imperdibile da vedere subito; i due protagonisti principali sono interpretati da Bianca Suarez e da Mario Casas… curioso Entrambi questi due presero parte a… “Fuga de Cerebros”.
Ricorderai forse (ma sarebbe meglio di no) quell’incubo che fu “Fuga di cervelli” di Paolo Ruffini, con all’interno Frank Matano, Scilla i Pampers e compagnia cantante.
E ricorderai (ed anche qui sarebbe meglio che le tue capacità mnemoniche si siano frizzate per proteggersi) che esso era un remake di un altrettando orrido filmaccio spagnolo (Fuga de Cerebros: che monnezza di film, ma quanti ricordi!).
Mario Casas, altri non è che l’Emilio spagnolo! Se vuoi approndire ti lascio un video che gli dedicai anni fa.
Certo che, parlando di Casas, passare da Fuga de Cerebros a El Bar è un bel salto di qualità!